Diwali, chiamata anche Dipavali o Deepawali, è una delle più importanti feste indiane celebrata nel mese tra ottobre e novembre. Chiamata comunemente “festa delle luci”, simboleggia la vittoria del bene sul male, infatti è ricorrenza accendere delle luci tradizionali chiamate diya, anche se in molte aree dell’India non mancano festeggiamenti con spettacoli pirotecnici.
Questa festività è legata alla popolare leggenda che narra del ritorno del re Rama alla città Ayodhya, dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città, al ritorno del re, accese file di lampade in suo onore.
I festeggiamenti durano circa cinque giorni, periodo in cui si celebra la vita e si coglie l’occasione per rinsaldare i legami con i propri famigliari e amici.
Questo festival è davvero magico e quasi surreale, se non fosse che dietro a questa bellezza, si nasconda l’eccidio di centinaia, se non migliaia, di barbagianni e civette ogni anno.
L’India ospita 30 delle 270 specie globali di Strigiformi e sono tutte protette dal Wildlife Protection Act che proibisce la caccia, il commercio e qualsiasi altra forma di utilizzo di questi animali o di parti del loro corpo. Secondo la tradizione indiana, il gufo ha un significato prevalentemente positivo: è una creatura sacra ed legata a Lakshmi, divinità della salute, ma nonostante ciò, è stato lanciato un allarme sul bracconaggio di specie protette in nome delle usanze e delle credenze religiose.
Questo rituale di sacrificio verso i rapaci notturni inizia con il Dussehra Festival, per poi toccare il culmine con il Diwali. La loro uccisione durante i riti propiziatori sembra purtroppo esser praticata regolarmente: i gufi vengono catturati, affogati per utilizzarne ossa, artigli, piume, carne, becco, sangue e organi destinati alla medicina tradizionale.
Questi rapaci vengono tenuti in gabbia con le zampe legate e le ali tagliate o incollate, in modo che non possano volare. Per soddisfare le richieste di rapaci notturni nei mercati illegali, i bracconieri hanno allestito i loro siti di cattura all’interno di campi agricoli, foreste e altri habitat, con l’obiettivo di catturare grandi quantità di questi predatori addirittura un mese prima che la festa abbia inizio.
Il sacrificio di uno Strigiforme è considerato di buon auspicio ed è per questo che il numero dei gufi coinvolti nel commercio illegale cresce esponenzialmente durante il Diwali.
L’India e parte delle regioni del sud-est asiatico mostrano una forte propensione al sacrificio di numerosi animali in nome della fede, della medicina tradizionale o di culti che, agli occhi degli occidentali, appaiono stravaganti.
La conoscenza e la conseguente sensibilizzazione al problema di questo sterminio sono un primo passo per arrivare ad un lento cambio di atteggiamento nei confronti delle pratiche che mettono a rischio la sopravvivenza delle specie. Negli ultimi anni, le organizzazioni di tutela animale hanno distribuito e affisso manifesti di sensibilizzazione sul tema, essendo un delitto che, in una festa con un significato positivo come il Diwali originariamente nato per celebrare felicità e gioia, i gufi continuino ad essere barbaramente uccisi.
“Rendi la pace a questo Diwali e consenti ai gufi di prosperare nel loro ambiente naturale senza alcuna minaccia di bracconaggio o traffico illegale”
Fonte: Il volo rapito – Le scomode verità sul traffico illegale di gufi e di altri animali.