Il traffico illegale mondiale animale risulta secondo a quello di droga e armi. I dati delle Nazioni Unite indicano che questa attività criminale smuove a livello globale circa 23 miliardi di dollari all’anno, in particolare nel continente americano, contando 5 tra i 10 paesi con la più elevata biodiversità del pianeta. Vi sorprenderà scoprire che il danno più grosso è a discapito degli animali vivi, non delle loro parti come zanne, ossa, pelli.
Tuttavia, a maggio del 2018 parte la più grande operazione mai realizzata a livello mondiale che ha coinvolto l’Interpol e le Polizie nazionali e doganali, le Agenzie forestali e ambientali di numerose nazioni. Thunderstorm, così è stata chiamata l’operazione, ha prodotto confische e denunce senza precedenti: 1974 sono stati i sequestri e 1400 i sospettati, di cui molti arrestati.
Il bottino? 43 tonnellate di carne selvatica (di orso, elefante, coccodrillo, balena e zebra), 1.3 tonnellate di avorio grezzo e trasformato di elefante, 27.000 rettili (inclusi 869 alligatori/coccodrilli, 9.590 tartarughe e 10,000 serpenti), 48 primati vivi, 14 grandi felini (tigre, leone, leopardo e giaguaro), 8 tonnellate di scaglie di pangolino, 7 carcasse di orso (di cui 2 orsi polari) e oltre 4.000 uccelli (tra cui struzzi, pellicani, tucani, pappagalli e notturni).
E in passato? Stessa storia, basti pensare che solo in Francia, tra il 1901 e il 1910, furono importate 50.000 tonnellate di piume, impiegate ad adornare i cappelli delle dame di corte europee.
La presa di coscienza della necessità di preservare la Natura ha cominciato a far breccia nell’uomo occidentale, in Europa e negli Stati Uniti, solo a fine ‘800. Tutt’ora si sta lottando contro questo traffico illegale che, a causa della facilità con cui ci si può contattare attraverso social et simili, diventa sempre più arduo da contrastare, figurarsi eliminare.