Ciondolo in ebano ed osso con il quale ho voluto rappresentare la morte di una lepre che genera nuova vita.
Cordino in cotone naturale con perline di agata.
Misure: 3,5 x 6 cm circa.
Questo bimbo mi è stato ispirato qualche tempo fa mentre, camminando per strada, ho notato le alte mura di cinta di uno dei tanti cimiteri cittadini.
Mi hanno assalito vari pensieri, vari collegamenti logici e illogici sulla nostra società e sul modo in cui fugge la morte tanto da ridurla ad un tassello impenetrabile, imperscrutabile ed indicibile..
Della morte non si parla, a volte tra i miei libri di testo sono incappata nell’utilizzo di termini quali “fine vita” e anche in questo caso, queste due parole, mi sono sembrate delle mura che delimitano la vita con un principio e una fine, senza peró mai nominare la morte in se, questa altera signora da tutti temuta e rifuggita.
È come se ad oggi l’edonismo l’avesse cancellata in favore di una vita fatta di presente imperituro, di piaceri da ricercare come senso stesso e unico della vita.
Ci si allontana sempre più dall’idea del corpo come elemento in decadenza, lo si profuma e lo si cura allo stremo come fosse esso stesso il vascello del senso dell’esistenza d’ognuno, dimenticando che invece è un involucro verso la putrescenze che tornerà alla terra nella sua semplicità e naturalezza..
La morte è parte della vita, la scandisce nelle perdite, la scandisce come punto di arrivo e di svolta, non è il contrario di vita ma una parte fondamentale di essa e nella morte rinascerà la vita in un ciclo perfetto ed inalterabile.