DNBlog – Day 1 – Inizia il viaggio

Debitum Naturae

Writer & Blogger

Che sta succedendo sta volta? Quale strana iniziativa mi è balzata alla testa? Cosa mi è venuto in mente? Come? Cosa? Dove? Perché?

Le premesse sono queste:

– La pagina è più oscurata di tre mani di Vantablack (lo sai che abbiamo fatto lavori con quel nero?).

– Voglio mettermi alla prova (poi ti spiego).

– In ogni caso la pagina diventerà una sorta di diario / dietro le quinte relegando la parte più commerciale agli altri nostri canali (se non sai quali sono chiedi).

Cosa intendo fare:

– Un post stile blog al giorno. Sì, ogni mattina prima (o dopo, meglio) il caffè scriverò un post. Non li programmerò (salvo super emergenze). Mi dedicherò QUOTIDIANAMENTE a me, a questa pagina, a te.

– Conterrà sempre un’immagine. A volte artistica. A volte un prodotto. A volte simpatica o di backstage. A volte conoscendomi… A CASO.

– Conterrà notizie, riflessioni, approfondimenti su chi sono, chi siamo, cosa facciamo e perché.

– Conterrà una o più domande alla fine. Sia perché mi interessa l’iterazione sia perché OVVIAMENTE questo percorso è anche un tentativo di “risollevamento” delle sorti della pagina… credo che premierò in modo PLATEALE chi dovesse rispondere A TUTTI i post per un mese.

– L’ho già detto un post al giorno? Lo riscrivo perché devo ricordarlo in primis a me stesso.

– Non so quanto senso possa avere ma i post sono TUTTI condivisibili.

Cosa mi aspetto:

– Che i primi (e forse tutti) i post non vadano comunque molto bene in termini di visibilità. Non importa, lo faccio anche per me stesso e comunque raccoglierò tutto sul nostro sito.

– Che pochi avranno la pazienza di rispondere e NESSUNO (chissà) riuscirà a rispondermi giorno per giorno per un mese.

– Che soffrirò molto nell’avere un altro impegno regolare.

– Che mi divertirò però altrettanto e che mi aiuterà a crescere.

– Che qualcuno proverà a imitarmi.

Partiamo subito perché purtroppo la spiegazione del DNBLog non è il DNBlog stesso.

Chi sono e cosa ci faccio qui? Risponderò con una cit.

“Io sono colui che sono” Eh-yeh Asher Eh-yeh se non ricordo male.

Na roba da poco. YHWH o Geova o Jahve o Dio o come volete chiamarlo nel vecchio testamento. Non stimo molto quel mattacchione ma alcune cose le trovo affascinati. Tipo questa risposta.

Alla fine è la migliore in assoluto. Chi sei? Sono ciò che sono. Come stai? Sto. Come va? Va.

Oh sarà tautologico ma mi sono sempre trovato bene a rispondere cosi quasi a tutto.

Forse perché amo talmente tante persone e cose, faccio talmente tanta roba che una risposta non criptica sarebbe lunghissima.

Sono questa foto. Sono l’emozione che provai insieme a chi mi accompagnava (loro si ricordano) sotto la grandine tra le caverne quando trovai questo cranio (bellissimo, particolarissimo, ancora qui fermo disponibile perché lo faccio pagare quanto vale).

Ecco. Oggi sono questa foto.

E pensa come parto con il botto, sicuro che manco i miei (che minaccerò probabilmente nel tentativo di auto smentirmi) risponderanno probabilmente.

E tu invece… CHI SEI?

Ti ho spiazzato eh. Dai. Non ce l’hai il coraggio di rispondere qui davanti a tutti stringatamente (anche prolissamente, fai tu) a questa domanda apparentemente banale.

CHI SEI?

Due parole da tre lettere ciascuna e un punto interrogativo.

E sì, potremo illuderci che se non risponderai sarà colpa dell’algoritmo, della velocità con cui scorriamo le pagine e leggiamo ciò che troviamo nelle bacheche, dello shadowban della pagina, dell’élite o di chissà cos’altro ma sappiamo tutti che è una balla.

Se non risponderai sarà perché non ne avrai avuto coraggio o avrà vinto la pigrizia. Stessa cosa accadrà per i prossimi.

Su. Forza. Chi sei?

Ci vediamo domani per il secondo post

 

RISPOSTE:

Chi sono?

Lo sto cercando. Ancora. Sempre. Non lo so e non so neanche se l’ho mai saputo davvero.

Sono una bestia grossa come una vacca, sulla schiena ho una sorta di linea nera con degli aculei. Ho il muso allungato e al posto dei denti ho dei coltelli.

Poetessa dalla rancida parlantina innamorata dell’Amore e martire di Coscienza. Fantasma ed hippie.

Sono…qualche rimpianto, nessun rimorso, tantissime risate e probabilmente altrettante lacrime, tentativi riusciti e fallimenti, ginocchia sbucciate ed anima scalfita ma con il cuore sempre buttato oltre gli ostacoli…chè senza cuore, dove si va?

Sono quella che sono, come recita “Nella moltitudine” di

Wisława Szymborska…e finché lo stupore continuerà ad accompagnarmi non avrò di che temere.

Io sono un Archetipo, sono Orfeo, Cirano, sono quello che nasconde dietro alle parole alate, sono quello che per ciò a cui tiene arriverebbe fino in ade, o oltrepasserebbe la linea di fronte ogni note, per scoprire solo poi di averlo fatto inutilmente.

Son quello che negli occhi degli altri che lo guardano vede riflessa la gloria, ma probabilmente è invece solo una scheggia di sole nei loro occhi trasformata dall’ego in un presagio.

E se rispetto l’archetipo, alla fine chiuderò la mia storia con un’ultima bella tirata di parole, memorabile eh, ma magari sotto forma di testa mozzata che ugualmente si rifiuta di tacere