DNBlog – Day 15 – Il mio nemico

Debitum Naturae

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Il mio nemico è il titolo di un (a mio parere bellissimo) film degli anni 80 nel quale un umano e un alieno di un razza con cui si è guerra da decenni naufragano insieme su un pianeta inospitale e devono “convivere”. Non spoilero perché* è molto bello, guardalo cosi capisci che caspita ci azzecca qui.
E parliamo di nemici quindi. Non voglio assolutamente rievocare tristi motti quindi no, l’onore non c’entra ma sicuramente il “fare” si. Più “fai” più ti “confronti” con il mondo esterno più naturalmente magari anche a causa degli “errori” di cui si parlava nell’ultimo post ci si ritrova ad avere “nemici”.
Come è la situazione qui ? Tragicomica ovviamente
Premessa (che riprendo dopo per le riflessioni pratiche) esistono due tipi nemici: quelli irrilevanti che costituiscono l’insieme principali e i rarissimi nemici VERI.
Di base nella seconda categoria io ho solo mio patrigno (non entriamo nei dettagli del gossip) e l’impresario edile che ha storie legate alla costruzione della casa. Fine.
Poi c’è il gregge di irrilevanti: jessica, laura, roberta, paola, ylenia, andrea, gaia, michele, carmelo, davide, silvia, dario, giuseppe, solo per dire i primi nomi che vengono in mente (e se leggendo pensi che io ti stia citando potrebbe essere che hai ragione, ti invito a chiedere chiarimenti se hai dubbi a riguardo o lamentartene se hai il coraggio)


Allora quali sono le differenze tra i due gruppi, perché ne parlo e dove voglio arrivare ?
I nemici reali sono… reali. Poco da fare. Richiedono tempo, risorse ed energie in modo massivo. Può essere una causa di discussioni nella vita di tutti giorni. Può trattarsi di qualcuno che ha autorità per renderci la vita impossibile come una madre o un datore di lavoro. Li è davvero guerra. Io ho poco da consigliare se non applicare i consigli dei posti precedenti. Cercare tutta quella serie di skills e di caratteristiche che possono portarci ad avere la meglio. Inutile che io scriva il classico post filosofico positivissimo in cui dico “ma si”. No ma si un cazzo. Se la famiglia ci soffoca, un vicino ci deruba o un datore di lavoro ci sfrutta sono AVVERSARI VERI con il quale bisogna fare i conti. Ho anche poco da dire su questi.
La categoria interessante sulla quale riflettere è la seconda. Tutto quello stuolo di persone che per un motivo (magari anche lecito, poi ci arrivo) o meno ti prende per il verso sbagliato. Io ho ex partner, ex clienti, ex collaboratori per la maggior parte ma anche gente che si è fatta autonomamente un’idea e l’ha perseguita. Insinuazioni, diffamazione, boicottaggi, tradimenti etc li portano avanti anche questi personaggi. E allora perchè li ho distinti dal primo gruppo?
Perchè questa feccia (non mi pento del termine) ha il potere che concediamo loro di avere. Non sono totalmente innocui appunto, come non lo è una zanzara o una zecca. E magari nel passato sono anche stati nemici “veri” che hanno lasciato segni, traumi e  cicatrici. Ma man mano che si procede (cosa che DI SOLITO questa categoria di nemici non fa o almeno la maggior parte dei miei non lo fa) loro possono solo diventare il retrogusto bruciato di un caffè malfatto bevuto dieci giorni fa. Ecco, questo è il punto e QUESTA è la rilevanza che devono avere.
L’arma migliore in assoluto è ignorarli e non tanto dal puro punto di vista “attenzionale” ma proprio far si che divengano solo immagine sbiadite del passato. Se stiamo salendo un lungo e impervio sentiero di montagna e vogliamo raggiungere la cima per quanto minuti, dovremo rimuginare sulla zecca che per caso ci si era attaccata alla caviglia da valle? Mettiamo anche ci abbia punto una zanzara mentre salivamo, sì, fa il ponfo, sì ti gratti un po’, ma poi ti devi concentrare sulla salita. La zanzara calza a pennello, perché ci hai fatto caso? Ogni tanto totalmente random ti capita che pruda di nuovo. Altri due minuti e poi te ne scordi di nuovo.
QUESTO è secondo me l’atteggiamento ideale e il più efficace una roba tipo “non ti curar di loro, ma guarda e passa”
E’ facile? No.
Ma quasi nulla di ciò che ho citato in questi post (siamo a metà… A META’ !!!) lo è.
E, bada bene, non sto predicando la tolleranza incondizionata, la debolezza o l’arrendevolezza. Se ci sono elementi che vanno contrastati, persone che devono pagare lo scotto, situazioni che vanno risolte VA FATTO e io sono in prima linea (chi legge queste righe e si sente chiamato in causa sa bene che è così) nel farlo ma poi si va oltre.
Ah tra l’altro la platea di quelli che considero nemici comprende anche le persone che nel passato o di recente hanno fatto (o fanno) male alle persone che ho vicino e ancora di più in questo caso l’indifferenza è solo la chiusa finale di un processo di purificazione.
Oh, ecco. Considera queste persone ancora meno che insetti dannosi… considerale sporco. Lo ignori? No soprattutto se è insalubre o fetido. Può fare danni che durano almeno un po’ nel tempo? Si, magari ci ha macchiato gli abiti o si è infilato ostinato sotto le unghie. Lo elimini il prima possibile e con meticolosità? Assolutamente, magari disinfetti pure. E poi? E poi te ne scordi. Porti forse rancore alla pozzanghera che ti ha schizzato un mese fa?
Doverosa precisazione prima della considerazione finale. Accennavo all’inizio… sono totalmente innocente con chiunque ce l’abbia con me ? No. Ma sono sempre pronto
a confrontarmi con chiunque (persino quelli della prima categoria figurati ) e spesso questo porta a scuse e chiarimenti. Ho testimoni (che non taggo per rispetto, commenteranno loro se per caso incocciano questo post, lo leggono e vogliono) sia di persone che SAPEVO avere astio nei miei confronti e che ho cercato in prima persona per chiarire e di persone che hanno colto al balzo l’occasione di un post come questo per farmi sapere che le avevo ferite. Confronto privato, telefonico, di persona, pubblico dove e come vuole la controparte. Lo scrivo qua pubblicamente. Se qualcuno/a ha il desiderio basta che mi scriva.
Anche perché, e si torna all’inizio, è davvero possibile trasformare un nemico in un alleato o quanto meno evitare scontri inutili in un mondo già cosi pieno di avversità.
E per tutti gli altri? E per quelli che strisciano tra chat e gruppi, quelli che sussurrano a orecchie troppo pigre per verificare, quelli che mentono e ingannano, quelli che opprimono (o hanno oppresso) persone che si sono fidate di loro, quelli che manipolano, quelli che denigrano chi ce l’ha fatta rosi dall’invidia, ma per quelli c’è la formula con la quale mi congedo dopo ogni storia brutta come questa:
Non ti auguro alcun male, essere te è già una condanna sufficiente, possa tu vivere in eterno.
Domanda: senza troppi dettagli e senza nomi ovviamente se vuoi goderti una piccola catarsi e dire chi è il tuo peggior nemico attualmente, questa bacheca accoglierà la tua condanna. Anche se ormai ho già visto che siete diventati bravi e giustamente commentate un po’ ciò che vi pare.
 
RISPOSTE:
“Io seguo per quanto riesca, la filosofia di Gaber nella celeberrima canzone “io, se fossi Dio” che si conclude con: “la lontananza è l’unica vendetta e l’unico perdono”
 
“L’unico mio nemico sono io stessa e nessun altra persona può prendere questo posto. Gli altri non meritano neanche la mia considerazione”

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