Questo post è bifronte. Non volevo separarli perchè davvero loro SONO i Wild Matters ma sicuramente per diverse ragioni vanno trattati come due entità distinte. Quindi eccoci.
Taglio la parte narrativa su Natan Andrea Feltrin perchè troppo lungo e troppo privata, vi basti sapere che no non siamo cresciuti insieme e che abbiamo in sintesi scoperto della reciproca esistenza dieci, forse dodici anni fa.
Per quanto riguarda Eleonora Vecchi invece la incontrai su un treno diretto a Milano con i dreads e un libro di filosofia in mano. Sbirciai il nome sull’abbonamento e la cercai su Facebook. Quasi due anni dopo io e nat la invitammo (come due maniaci psicopatici) a passare due giorni e notte in una valle sperduta in montagna. Ci disse di sì senza esitare e il freddo ci costrinse a dormire tutti nella stessa tenda.
Chi è Nat? Nat il mediatore. Nat il filoso. Nat il selvaggio. Nat il ritardatario. Nat il queer. Nat il misantropo che conta il numero di invitati prima di decidere se parteciperà ad un evento.
Nonostante gli affascinanti casi della vita ci abbiano impedito di crescere insieme l’ho conosciuto abbastanza presto da vederne l’intera evoluzione da dandy edonista ad ecologo in perenne alternanza tra depressione e rabbia per le sorti del pianeta. Come dicevo ieri per Sirah, è però sempre stata un’evoluzione. Culturale, sociale ed emotiva. Certo alcune cose non sono cambiate di una virgola, credo si possa disegnare una funzione con il ritardo ad un appuntamento che cresce in maniera iperbolica all’aumentare della distanza del punto dal quale parte a quello in cui deve arrivare e le scadenze, di qualunque tipo, hanno per lui lo stesso effetto della kriptonite MA so, sappiamo, SEMPRE che arriva. Magari non all’ora che ti serve ma arriva. Così come è certo che arrivi il suo consiglio, la sua opinione o la sua mediazione tra due litiganti. Cosa che per lui richiede pure uno sforzo speciale perchè state certi che non si limiterà a toccare una questione la vivrà intensamente sulla propria pelle caricandosi di ogni possibile peso emotivo ad esso correlato. In un mood che ritroveremo in magda, credo che oltre all’angoscia ecologica Natan abbia un altro terribile tallone d’achille la necessita inarrestabile, potente, inamovibile che TUTTE le persone a cui vuole bene siano felici, contemporaneamente. Sarei frustrato anche io.
Ha una cultura sconfinata che sicuramente rivaleggia con la mia e che è sicuramente superiore alla mia su temi specifici. Magari io ho una infarinatura maggiore di temi distanti da quelli che trattiamo di solito (perchè per dire, io se non mi studio 3 o 4 libri di fisica quantistica ad esempio non sono felice) ma quantità di libri, documentari, conferenze che si mangia ogni settimana ha del disumano, tanto quanto la sua capacità di scrivere dagli articoli ai saggi, dai post sui blog a libri interi. In un anno abbiamo sfornato tre libri interi, TRE (Into the Rewild, La Degenerazione del Credere, Orme Selvagge e sì, sì, li trovate sul solito sito).
In un altro contesto ho detto che se Nat volesse fare il gelataio, io farei il gelataio.Vuole salvare il mondo e allora io voglio salvare il mondo. Non è ovviamente una decisione cosi aprioristica ma a grandi linee il processo mentale è quello. Ed è così perchè è mio fratello, perchè ridendo e scherzando ormai entra negli enta e ancora ci crede, perchè è una delle persone migliori che conosca e sicuramente quella che ha maggior divario tra ciò che merita e ciò che ha.
E allora Ele ? Stessa cosa, andiamo oltre.
Scherzo naturalmente. Ele ha pero gli stessi difetti di Natan più uno: è criptica, insondabile, incredibilmente lenta nell’esporsi e aprirsi. Dopo sei anni (se non ho fatto male i conti) ancora non posso dire di conoscerla e ancora ogni giorno scopro un nuovo tratto e un nuovo aspetto.
Ma ti dirò. Quello che vedo è già sufficiente a sapere che è la persona migliore Natan potesse avere al suo fianco. Raramente ho visto una relazione del genere e raramente ho visto persone essere così costantemente di supporto, disponibili e adattabili.
Non la ho mai vista arrabbiarsi se non contro i grandi nemici (dal razzismo al patriarcato) persino nei rarissimi scontri, è sempre stata una mediatrice esattamente come Nat.
È davvero la metà complementare dei Wild Matters (ci arriviamo a parlarne, ci arriviamo).
Ricordo una volta che per una serie di ragioni mi aprii (per primo, ovvio, che razza di cinghiale sarei altrimenti) emotivamente con entrambi ed Ele mi rispose con una dolcezza e una tenerezza che ricordo ancora adesso. Siamo bestie dalla pelle dura noi tre, che cacciano fuori si e no un complimento o un messaggio sentimentale l’anno ma quando lo facciamo è oro. E forse anche per questo che siamo legati, siamo probabilmente più simili di quanto sembri dall’esterno e di quanto loro stessi credano.
Vengono entrambe da famiglie opprimenti e controllanti quindi ho spesso paura di risultare invadente e questo mi frena dal dire una cosa che qui posso finalmente scrivere apertamente: non è che solo “loro” siano Wild Matters… anche io mi ci sento. E credo di averlo dimostrato con la quantità di energie, visibilità, studio e soldi che ho investito nel coronamento di anni nel campo della divulgazione, la Rewild Academy.
Credo che esistano poche, se non pochissime persone con così tanto amore per il proprio lavoro, per la natura e il pianeta come Nat & Ele. Credo nessuno si dedichi davvero così tante ore del giorno e della notte per avanzare in un percorso di rivoluzione personale e della società come fanno loro. Io non ho MAI visto della gente studiare cosi tanto. Non ho MAI visto della gente cosi DETTAGLIATAMENTE esperta nel proprio campo e no, NO, non sto esagerando.
Ed è per questo che scherzosamente nelle live e a volte in questi post ho detto che siete vergognosi se non svuotate gli scaffali (tanto è impossibile, sono info prodotti) della Academy se non avete tutti, tutti e tre i libri che abbiamo scritto anzi torniamo al tu che Umberto e contento.
Tu, sì tu. Lo sai che tutto quello che vedi in queste pagine è sorretto anche e soprattutto da questo lavoro? Lo sai che ogni volta che rimandi l’acquisto del libro che vorresti, che non mi mandi la foto con esso, che non ne scrivi una recensione, che non ne parli con altri stai RINUNCIANDO alla possibilità di far parte di un cambiamento epocale? Ma tu lo sai che non esisteva un libro come Orme Selvagge? Ma tu sai quanto è rivoluzionaria la filosofia del Rewilding? Tu lo sai quanto è LIRICA ed EPICA la conferenza sull’antropofagia? Ma tu HAI VISTO che mix incredibile e affascinante è il documentario sull’orso in trentino? Ma tu sai che chi ha comprato il corso RECONNECTION ha visto la propria vita cambiare e NO non sto esagerando? Le cose citate qui e molte altre sono disponibili a prezzi RIDICOLI per quantità e la qualità delle informazioni contenute all’interno. E davvero in un mondo dove impacciati tuttologi hanno migliaia di spettatori quotidiani e libri scritti da influencer senza arte ne parte vendono migliaia di copie, è VERGOGNOSO che ancora cosi pochi facciano parte a pieno titolo della nostra academy.
E sì. Sono cattivo. Perchè ho ragione.
Questo post verrà visto da migliaia di persone. Se solo il 10% di queste facesse lo sforzo di cercare il link e gettasse il cuore oltre l’ostacolo spendendo l’equivalente di una pizza e una coca non solo si ritroverebbe cambiato in meglio, ma inizierebbe a fare parte di un cambiamento RADICALE del mondo intorno a se.
Non ci credi?
Prova.
Prendi quello che vuoi. Ti sfido. Guardalo e poi dimmi: non valeva i soldi che ho speso e io te li ridò. Promesso.
La Rewild Academy è un gioello. Perchè Nat ed Ele sono GIOELLI. Se a te sta bene continuare a giocare con i cocci di vetro invece, scelta tua.
Oh.
Se invece sei una brava persona che ha “gustato” qualcosa che questi due eccentrici, disperati, magnifici divulgatori hanno creato… mi dici cosa ne pensi qui sotto come “domanda” del post?
RISPOSTE:
“Potrei passare la giornata ad ascoltarli parlare incantata senza dire una parola, sono tra le persone più belle (quando parlo di “bello” in una persona l’estetica è l’ultima cosa che valuto) che abbia mai conosciuto, sanno di Libertà e Vita, sono anime selvagge contagiose “
“Ho incontrato i wild matters in un post di Debitum. Ho letto articoli, ho ascoltato in silenzio le mini conferenze in stream, ho letto i commenti, seguo la pagina instagram. Non ho ANCORA preso nessuno dei libri, ma sono in lista naturalmente. Una cosa posso dire, trattano gli argomenti con delicatezza, spingendoti alle conclusioni, senza rifilare dati e conclusioni col cucchiaio. Lasciano spazio al ragionamento, includono opinioni in contrasto con le loro, in poche parole Non si auto-celebrano, inducono il ragionamento. Non ti danno le risposte, ti forniscono le domande, anche quelle di cui non sapevi di aver bisogno. Anche quelle che non vorresti porti, perché si sta comodi al calduccio nella zona di comfort, io lo so, ma quando le domande arrivano si prende consapevolezza e questo è sempre un bene!”