DNBlog – Day 3 – Il Perchè?

Debitum Naturae

Writer & Blogger

In questi giorni si sta parlando di Matrix in occasione dell’uscita del quarto film. A proposito se pensi che è un brutto film non capisci nulla di cinema e se non lo hai visto perché ti sei fatta ingannare dalle recensioni negative corri a rimediare. È un film artistico, che rompe gli schemi e totalmente metacinematografico, tipo 8 e mezzo di Fellini e NO non è un paragone azzardato.

Ma torniamo a noi, nella trilogia di Matrix uno dei villains, il Merovingio dice quanto segue:

“Causalità. Non c’è verso di sfuggirle. Ne saremo in eterno assoggettati. La nostra sola speranza la nostra pace dipendono dal capire questo dal capire innanzitutto il perché. Il PERCHÈ. È ciò che differenzia noi da loro e voi da me. Il perché è la sola vera fonte di potere, senza di esso siete impotenti. Cosi siete venuti da me senza perché quindi senza potere, un altro anello della catena.”

Rileggila un paio di volte perché è meravigliosa di per sé. In realtà a me interessa una parte del discorso non le conseguenze che ne trae “lui” probabilmente collegate alle caratteristiche del suo personaggio che ha vissuto in una Matrix deterministica e priva di possibilità di scelta. Io la questione del perché la declino in un altro modo.

Nel corso Reconnection che citavo ieri (grazie a chi ha chiesto info e soprattutto a chi ha acquistato, chi non lo ha fatto semplicemente non sa che sta evitando di spendere i 50 euro meglio spesi della propria esistenza) ad un certo punto io dico di aver scoperto il senso della vita e lo “svelo” alla fine del corso. Rivendico questa scoperta. Ovviamente col piffero che ve la dico qui ma analizzo appunto una sua parte fondamentale… il perché.

Oh, nota bene, giuro che il tono di sti post calerà presto perché se al terzo sto a disquisire del senso della vita ora del trentesimo di che caspita parliamo.

Pensaci.

Il perché è TUTTO. Il perché fa la differenza tra un insulto e uno scherzo. Tra una svista e un piano malvagio. Tra qualcosa per cui vale la pena combattere e un’inezia.

La ricerca del perché ha modificato l’esistenza stessa dell’uomo. È nata la spiritualità dalla necessità di spiegare il mondo intorno a sé. Ed è oggi alla base di molti bias cognitivi e molti complotti.

Abbiamo una mente strettamente vincolata al concetto di causalità (vedi appunto la citazione iniziale) non possiamo accettare che avvengano cose senza capirne il motivo e una delle pene peggiori che si può affliggere ad un essere umano è privarlo di ogni scopo o meta… così come *cof cof* le religioni di massa e le sette possono muovere milioni di persone con i loro “perché” fittizi.

Dove voglio arrivare?

A ciò che mi muove. Domani (avevo promesso non lo avrei fatto ma hey… ho mentito) parlerò di Arte Macabra e inizierò con il dire che è del tutto irrilevante e lo è per il discorso che sto facendo ora.

Non è importante ciò di cui mi occupo, è importante PERCHÉ lo faccia. Chi mi conosce più personalmente sa che faccio spesso questo discorso e cito spesso un episodio. Anni fa insieme a Natan Andrea Feltrin stavamo lavorando ad un progetto in cui non credevamo (una miniserie web esoteric/horror ma si può? ) e alla sua domanda: scusa ma se non ci credi perché sei qui? Io risposi:

Perché ci credete VOI. Se apriste la gelateria FRIM vi aiuterei con la gelateria.

Qualcuno potrebbe obiettare che avere uno scopo dettato dalle persone che amiamo e ci circondano sia non avere uno scopo. Balle. Il mio scopo è essere sostegno, motore, strumento dei progetti delle persone che amo ed è QUELLO il mio progetto.

Certo preferisco occuparmi di ciò che ho sempre amato (Arte, Natura, Morte, ne parleremo) piuttosto che uncinetto ma chiedete a mia madre con quale passione mi impegno ad aiutarla con i suoi orribili bambini iperrealistici.

Ed è tutto qui il succo della mia… ma anche della TUA esistenza. Perché studi? Perché piangi sui libri? Perché vivi l’ansia di un esame che hai paura di non passare? Perché sopporti genitori oppressivi? Perché fai un lavoro che non ti piace? Perché hai mollato quel lavoro? Perché tolleri una relazione tossica? Perché lotti per una relazione difficile ma sana? Perché segui questa o quella regola o perché non lo fai? Perché spettegoli o porti rancore? Perché leggi questi post e rispondi o perché non lo fai? Perché hai un’idea politica? Perché mangi carne o non lo fai? Perché sei vegano, omosessuale, femminista, razzista, sportivo, malata di shopping, fissato con le serie tv, collezionista o mille altre cose? Perché odi i social o ci passi sopra invece ore ed ore della tua vita?

Sai quanto posso andare avanti? E no, per tua fortuna non sono tutte le domande del post, ne farò solo una alla fine.

È TUTTO lì. TUTTO.

Perché.

E scappa da chiunque non esprima chiaramente i propri motivi. Una cosa di cui mi fregio è rispondere SEMPRE a qualunque domanda anche la più personale e intima (bonus post: se e quando risponderai a questo post puoi farmi una domanda e risponderò al massimo delle mie possibilità) e sono SEMPRE diretto, onesto e completo.

Ad esempio perché faccio questo post? Perché mi ritengo abbastanza profondo e colmo di cose da dire per cui valga la pena condividere con il pubblico le mie considerazioni. Perché voglio rialzare la visibilità della pagina. Perché voglio indirettamente vendere alcuni nostri prodotti soprattutto della Rewild Academy (si perché voglio i tuoi soldi esatto). Perché mi fa stare BENE pensare che la gente consideri ciò che dici. Perché spero di aiutare qualcuno con questi spunti. Perché amo vedere la varietà e a volta la bizzaria di certe risposte. Perché voglio dimostrare a Umberto Masiello quanto sono bravo del copywriting. Perché voglio che i miei leggano questi post e magari rispondano (vero Sirah Úlfurdòttir che ne hai tre indietro?). Perché voglio sogghignare pensando a quelli che mi spiano rancorosi che si sciroppano pagine e pagine in cerca del prossimo pettegolezzo o querela da fare. Perché ogni post è un tassello che arricchisce il nostro collettivo e arricchirlo crea momenti come quelli ritratti in questa foto. Perché ci farò sicuramente un libro con sta roba.

Potrei andare avanti all’infinito. Concludo invece dicendo che mi sento pieno di POTERE, tornando alla cit. iniziale, PERCHÉ sono pieno di PERCHÉ. Variegati, complessi, solidi ed è questo che mi rende “inarrestabile” nei miei propositi ed è questo che nonostante abbia speso un’ora che non avevo (appunto: non rimandare mai la sveglia in questo mese) arriverò a trenta post senza tentennamenti.

E tu, PERCHÉ sei qui? Perché leggi queste righe? Perché non rispondi se non lo fai o perché hai risposto sino adesso se lo hai fatto?

Leggi le ultime righe con accento rigorosamente snob e francese mi raccomando e VAI A VEDERE MATRIX RESURRECTION!

 

RISPOSTE:

Ok, questo post…QUESTO, è il mio preferito dei tre.

Punto primo, Matrix 4 è un capolavoro. PUNTO.

Secondo, in parte potrei dire di aver già scritto del perché dietro quel piccolo quadretto che ti ho regalato.

Sono qui perché mi ispirate, non solo per l’Arte che fate che amo e approvo, ma per la passione che ispirate. Magari non sono delle vostre stesse idee su tutto (sono monogama, sono onnivora, ect…) ma poco importa. Perché con voi si sente aria di libertà di espressione, aria di rinnovamento, aria di Amore in tutto ciò che si fa. E cazzo quanto *Amo* questa cosa!

Leggerò sempre tutto ciò che mi capita di vostro perché è bello, è ispirante.

Quindi sono qui PERCHÉ attingo da voi la passione per ciò che si fa.

Sono qui perché ho scoperto Sirah Úlfurdòttir e lei mi ha introdotto al mondo del carving, all’arte macabra e poi, lentamente, ho conosciuto voi.

Sono qui perché ammiro la perizia degli artisti che compongono il nucleo, il consiglio della tribù e perché la tribù di per sé ha da dare spunti e idee interessanti. Sono qui perché il legame con la natura è sempre stato forte. Sono qui perché mi sento, in piccolo, parte di qualcosa di bello. Di qualcosa che ha da insegnarmi piccoli brani di conoscenza.

Sono qui perché sono libero di scegliere di esserci. Sono qui perché l’hai messa giù un po’ come sfida, ho avuto piacere di raccoglierla.

Usando le parole di Robert Frost:

“Entrai nel bosco e vi trovai due strade, scelsi la più difficile. Per questo sono diverso.”

Io sono qui perché ho lo spirito del cheer leader, e le persone a cui tengo le sos-tengo anche al di là di quanto mi interessi direttamente quello che fanno (riconosci lo stile, Pellegrino Dormiente ?)

Quindi continuerò ad infestare queste stanze a guisa di vecchio ectoplasma malmostoso… Almeno fino a che continuerò a tenere a voi e a rimanere affascinato da questa vostra folle, affascinante, assurda avventura.