Avevamo creato insieme a Lory un teschio in Dotwork. Davvero uno scarto di tassidermisti. Il pezzo lo chiedono in tanti ma il prezzo rimane alto e nessuno riesce ad aggiudicarselo. E io cosa decido di fare? Prendi la mia edera, le mie foglie di quercia, una mia vecchia base di un cervo usato diversamente, un trofeo di coda bianca spaccato (devo anche scrivere alla proprietaria, grazie Stefy, se posso farle il reso e tenermi il trofeo invece di sistemarlo) e lavoro. Lavoro. E lavoro ancora. Devo adattare le corna. Renderle stabili. Devo riuscire a tenere insieme il tutto apparentemente così fragili ma poi CI RIESCO. Creo un pezzo che è l’emblema del ciclo e del riciclo che muove questa pagina dai suoi albori. Perchè si… è sempre presente il concetto ma certi pezzi lo evidenziano più di altri. Il pezzo rinasce e un abitante della val camonica mi dice cose che mi emozionano come mai mi era capitato prima: è stato come camminare tra le mie montagne e trovare nel sotto bosco una pietra con una incisione. Il pezzo probabilmente rimarrà invenduto per sempre a causa del prezzo lievitato ma sapete cosa? CHI SE NE FREGA
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