La Bizzarria Onirica

AfterLife

Writer & Blogger

Diversi anni fa, poco dopo la laurea in psicologia, aiutai un’amica con la propria tesi. L’idea era estremamente affascinante. Attraverso una serie di metodi (tra cui il diario onirico) che non approfondiremo per ora in questa sede e con la raccolta di dati attraverso la SPECT (un esame di imaging che utilizza un tracciante radioattivo per analizzare il flusso sanguigno nelle diverse aree del cervello permette di identificare zone con ridotto o aumentato apporto di sangue, durante specifici processi o momenti come in questo caso studio) l’idea era quella di verificare se ci fosse un particolare stato di attivazione cerebrale durante la bizzarria onirica.

Per bizzarria onirica si intende porzioni di o interi sogni caratterizzati da contenuti particolarmente insoliti, illogici o surreali che non seguono le regole della realtà. Può includere eventi impossibili, trasformazioni improvvise o associazioni di elementi incompatibili. È il momento più bizzarro, appunto, dell’attività onirica ed è spesso interpretata come espressione di pensieri inconsci o elaborazioni libere della mente durante il sonno REM.

Dopo mesi di lavoro i risultato furono SORPRENDENTI. Non si rilevò alcune IPER attivazione di nessuna zona del cervello (come poteva suggerire l’intensità di sogni e incubi specialmente quando molto bizzarri) bensì una IPO attivazione, ossia fluiva meno sangue, era meno “attiva” una zona specifica del cervello tra l’area di Broca e la corteccia prefrontale.

Perchè questo dato era cosi interessante?

L’area di Broca è una regione del cervello situata nel lobo frontale, generalmente nell’emisfero sinistro, coinvolta nella produzione del linguaggio. È essenziale per articolare parole e formare frasi coerenti, nonché per la sintassi e la grammatica. La corteccia prefrontale è la zona in un certo senso più correlata al contatto con la realtà. Spesso queste due aree funzionano insieme quando si da UN SENSO al mondo che ci circonda a ciò che diciamo o ci viene detto.

Quindi, lo studio aveva svelato che durante la bizzarria onirica si “perdeva” una parte di contatto con il mondo “reale” (le virgolette sono d’obbligo) come se questa connessione fosse una “catena” della nostra coscienza ad uno “DEI PIANI” di realtà.

Le implicazioni sono moltissime, impossibili da approfondire ora, ma vale la pena rifletterci.

Un’ultima chicca. Lo schema di distribuzione del sangue (e quindi dell’attività) del cervello durante la bizzarria onirica era assai simile, quasi sovrapponibile a quello di un altro cervello…un cervello afflitto da schizofrenia durante una crisi psicotica.

Il cervello di un essere umano sano durante il sogno…è simile a quello di uno psicotico dissociato, di nuovo, da QUESTA realtà!

Inquietante e affascinante al tempo stesso…non trovi?

In collaborazione con Pellegrino Dormiente

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Contatti

Afterlife di Jessica Floris

Località Sereane, 1

37010 Cavaion Veronese

info.debitumnaturae@gmail.com

Tel. +39 3895256128

P.IVA IT04632180230

logo-sarti

Realizzato su Misura dai Sarti del web

Copyright © Debitum Naturae | PrivacyPolicy | Cookie Policy| Politica Resi