Debitum Naturae

volpe morta circondata da fiori
Foto di Emma Kisiel

L’etica, nel nostro lavoro, è fondamentale e abbiamo deciso di parlarvene qui, così che ogni persona che ci scopre per la prima volta, sappia ciò che si nasconde dietro il nostro lavoro.

Su quale materiale lavorate?
Lavoriamo principalmente su ossa, teschi, palchi, corna, legno.

Dove li reperite e soprattutto…in che modo?
Dopo anni di espansione e costruzione di una rete contatti, riusciamo a recuperare il materiale per le nostre lavorazioni in vari modi, tutti che vadano incontro al nostro concetto di “riciclo” e “recupero”.
La via principale rimane la ricerca diretta: boschi, valli, letti dei fiumi sono il nostro “campo” di raccolta preferito, il mezzo principale di approvvigionamento.
Nel corso del tempo, abbiamo “espanso” il concetto di recupero a tutto ciò che sta per essere buttato. Molti dei nostri clienti e amici sanno cosa cerchiamo e ci avvisano se qualcosa può essere salvato e recuperato da vecchi solai, cantine o mercatini.
La stella polare del nostro approvvigionamento è il recupero appunto. Non acquistiamo da venditori professionali. Non abbiamo a che fare né tanto meno paghiamo cacciatori/bracconieri.
Approfondiremo magari in un prossimo articolo il concetto di cruelty free.

A cosa contribuirò acquistando da voi?
A sostenere il piccolo artigianato che realizza lavori artistici interamente a mano, ma soprattutto, sia direttamente che indirettamente, a progetti atti a “restituire” alla Natura quello che le prendiamo, sia “vivendo” su questo pianeta, che come “materiale” per i nostri progetti.
Una percentuale fissa del nostro guadagno va in una cassa dalla quale attingiamo per tutti i nostri progetti di rewild, divulgazione ecologica, protezione di flora e fauna che conosciamo o che spesso portiamo avanti in prima persona. Spesso scegliamo parchi naturali o associazioni alla quale fare delle donazioni o da sostenere in qualunque altro modo, anche usando la nostra visibilità se necessario.

…ma quindi lucrate sugli animali morti?
Nelle nostre creazioni, utilizzare in modo etico le vestigia di qualcosa che prima era vivo (sia esso animale o vegetale, poiché tanti si scandalizzano, non pensando che anche il legno è comunque la parte morta di un essere vivente) è il modo migliore, secondo noi, per onorarne l’anima, lo spirito, il ricordo.
È vero, ci manteniamo con la vendita di quello che facciamo, ma così facendo ci sostentiamo in modo etico ed ecosostenibile.
Riusciamo a vivere e ad espandere i nostri progetti mantenendo “bassa” la nostra impronta ecologica e nel frattempo riusciamo a “sdebitarci” nel modo in cui parlavamo qui sopra e anche su questo faremo un articolo che approfondirà il concetto.

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