Abbiamo notato con in certo dispiacere che molti utenti approdano sul nostro sito cercando termini come “rune celtiche” o “significato rune celtiche” (è la terza ricerca in ordine di grandezza).
Nonostante non sia il nostro campo specifico abbiamo perciò deciso di fare un po’ di chiarezza sull’argomento spiegando perchè l’idea che esistano “rune celtiche” sia una falsa credenza moderna priva di basi storiche, archeologiche e spirituali
Innanzitutto partiamo con un breve recap su cosa sono le rune, dove sono “nate” e quale sia stato il loro uso.
Le rune sono lettere appartenenti a un insieme di alfabeti correlati, noti come alfabeti runici o futhark, utilizzati dai popoli germanici. Il più antico di questi alfabeti è il Futhark antico (Elder Futhark), in uso dal II all’VIII secolo d.C. Successivamente, si svilupparono varianti come il Futhorc anglosassone e il Futhark giovane (Younger Futhark), quest’ultimo utilizzato durante l’epoca vichinga.
Le rune erano utilizzate per scrivere, per divinare e per funzioni cerimoniali. Spesso incise su oggetti di uso quotidiano, come armi e gioielli, avevano anche un significato simbolico e magico.
I popoli celtici, in particolare quelli dell’Irlanda e della Gran Bretagna, utilizzavano un sistema di scrittura chiamato Ogham, risalente almeno al IV secolo d.C. L’Ogham si distingue nettamente dalle rune per struttura e origine: consiste in linee incise lungo il bordo di pietre o legno, rappresentando lettere dell’alfabeto irlandese antico.
L’Ogham è spesso associato a un sistema simbolico legato agli alberi, con ogni lettera che rappresenta un albero specifico. Questo sistema è stato successivamente elaborato in un calendario arboreo da studiosi moderni.
Negli ultimi decenni, soprattutto grazie alla diffusione di testi esoterici, siti internet, manuali di divinazione e merchandising a tema “celtico”, si è diffusa largamente l’idea dell’esistenza delle cosiddette “rune celtiche”. Questo termine, però, non ha alcun fondamento storico o archeologico. Non esiste alcuna testimonianza antica che colleghi l’alfabeto runico ai popoli celtici, né scritta né materiale. Si tratta di un mito moderno nato dalla fusione impropria di due tradizioni culturali distinte: quella celtica e quella germanico-norrena.
Il mito delle rune celtiche ha preso piede principalmente tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in un periodo segnato da un forte revival romantico e spiritualista che guardava con nostalgia al passato “pagano” dell’Europa. Durante questo periodo, studiosi dilettanti, occultisti, membri di società segrete e aderenti a movimenti neopagani iniziarono a costruire nuove mitologie attingendo liberamente e arbitrariamente da fonti storiche, letterarie e folkloriche, reintepretandole però senza avere gli strumenti, le competenze e le basi repertuali per farlo.
Il termine “rune celtiche” probabilmente è nato per suggerire un’aura di mistero e spiritualità antica, accostando la parola “runa”, già carica di significati magici per via dell’associazione con la mitologia norrena, all’aggettivo “celtico”, evocativo di druidi, foreste e saggezza ancestrale.
Le rune sono germaniche, non celtiche. Il più antico alfabeto runico, il Futhark antico, compare tra il II e il III secolo d.C. in aree dell’Europa centrale e settentrionale popolate da Germani. (Vedi primo paragrafo in questo articolo)
I Celti usavano l’alfabeto ogham, sviluppatosi in Irlanda e nel Galles intorno al IV-V secolo d.C. L’ogham ha una struttura grafica completamente diversa dalle rune: le lettere sono formate da linee rette incise perpendicolarmente o obliquamente lungo un’asse, solitamente il bordo di una pietra o di un bastone (vedi secondo paragrafo di questo articolo)
Non esistono reperti archeologici che attestino l’uso delle rune in ambito celtico. Nessuna iscrizione runica è stata trovata in aree tipicamente celtiche, come l’Irlanda pre-cristiana, la Gallia, la Britannia celtica o la penisola iberica, dove fiorirono culture celtiche ben documentate.
Nessuna fonte storica o cronaca antica associa le rune ai druidi o alle pratiche spirituali dei Celti. Le uniche attestazioni di rune in ambito magico-religioso sono relative a popolazioni germaniche e norrene, come si trova nei poemi eddici o nelle iscrizioni vichinghe.
L’amore per il passato o per una determinata cultura passa anche e soprattutto attraverso la conoscenza e il rispetto dei suoi aspetti costitutivi.
Quando creiamo qualche pezzo che richiami o utilizzi le rune ci affidiamo alle conoscenze e all’esperienza di Varg Ars Macabra (clicca per visualizzare la sua sezione) ed è dalle sue mani che emergono opere ed oggetti sia storicamente accurati che originali ma ispirati dall’amore e il rispetto per la cultura norrena.
Eccone alcuni esempi qui sotto
Varg Ars Macabra
Varg Ars Macabra
Sale
Varg Ars Macabra
Sale
Magda Ars Macabra
The Runic Hall (National Museum of Denmark):
Encyclopedia Britannica
Barry Cunliffe, The Ancient Celts (Oxford University Press)
Afterlife di Jessica Floris
Località Sereane, 1
37010 Cavaion Veronese
Tel. +39 3895256128
P.IVA IT04632180230
Realizzato su Misura dai Sarti del web
Copyright © Debitum Naturae | PrivacyPolicy | Cookie Policy| Politica Resi