Debitum Naturae

SULLA VITA E SULLA MORTE

-PRIMA PUNTATA-

Riprendo in mano un progetto iniziato anni fa, sia per riportarlo qui che è ormai diventato il luogo di riferimento sia perché caso ha voluto che cada in questi giorni l’anniversario dell’avvenimento che ha dato il via a questi scritti. Rivedrò e aggiornerò i vecchi articoli e una volta superato il punto in cui eravamo… andrò avanti!

 

Dopo 12 anni insieme è morto il mio cane. Il primo acquistato “personalmente”, con i miei soldi, poco prima di costruire casa. Un elemento importante nell’esistenza di un misantropo come me, ma questo non è un articolo per parlare di lei (quello arriverà), è un articolo per riflettere brevemente sulla vita e sulla morte.

Io sto bene, il mio cane è vissuto bene ed è morto altrettanto bene, senza eufemismi, tranquilla, con poco dolore. Musica classica e carezze, pochi minuti. Chiunque metterebbe la firma ad una morte così.

Quindi? Quindi la morte è bella?
Onestamente?

Non lo so.

 

Sicuramente è più bella per me che per altri. Non ho bisogno di fingere un’atarassia posticcia. Non ho bisogno di difendere la mia mascolinità dietro ad un falso “non ho pianto”. Ho pianto, molto, apertamente. Come si dice? A dirotto, per poco tempo, perché sono cosi. 

E’ stato l’unico episodio della mia vita per il quale ho pianto mesi dopo parlandone.

Il giorno successivo nonostante il grande vuoto lasciato dalla bestiaccia che ormai albergava in casa nonostante la mole non ho pianto. Ho sorriso. Non è vero, non sorrido quasi mai, ma ero… sereno.

Non credo sia giusto amare la morte, come non credo sia giusto odiarla. Sarebbe come odiare una montagna, il sole o il vento. E’ questo che l’uomo secondo me ha perso per strada: la consapevolezza che la morte sia una parte normale dell’esistenza. Credo di aver ormai perso il conto delle volte che ho dovuto “discutere” con persone capitate casualmente nella pagina inorridite o indignate per ciò che facciamo. Perché è accaduto?

La risposta più banale sarebbe: perché la morte è un tabù, ma credo sia una risposta incompleta. La morte è sempre stata un tabù ma solo negli ultimi secoli ce ne siamo allontanati così tanto.

E allora qual è la risposta?

Ah non lo so, oppure la so e non voglio dartela. Questo è solo il primo di molti appuntamenti con questa “storia”.. ne scriverò regolarmente.

Come è iniziato questo viaggio tra le ossa e le piante, sotto la terra e dentro di noi, tra arte e riti funebri?

Questo viaggio è iniziato sin dall’infanzia, avevo solo 7 anni quando…

 

Grazie di aver letto fino a qui e alla prossima puntata!

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